Nel 1973 Ivan Illich pubblicava La convivialità. Nella quarta di copertina dell’edizione negli Oscar Mondadori l’autore era presentato così: Ivan Illich (Vienna 1926) ha compiuto studi di cristallografia, storia e filosofia e, dopo aver lavorato a New York e diretto l’Università Cattolica di Porto Rico, ha fondato a Cuernavaca il Cidoc. Tra le sue opere ricordiamo: «Descolarizzare la società» (1972) e «La nemesi medica» (1977).
Scrive Illich nell’introduzione al libro:
«Se vogliamo poter dire qualcosa sul mondo del futuro, disegnare i contorni di una società a venire che non sia iper-industriale, dobbiamo riconoscere l’esistenza di scale e limiti naturali. L’equilibrio della vita si dispiega in varie dimensioni; fragile e complesso non oltrepassa certi limiti. Esistono delle soglie che non si possono superare. La macchina non ha soppresso la schiavitù umana, ma le ha dato una diversa configurazione. Infatti, superato il limite, lo strumento da servitore diventa despota. Oltrepassata la soglia, la società diventa scuola, ospedale, prigione, e comincia la grande reclusione. Occorre individuare esattamente dove si trova, per ogni componente dell’equilibrio globale, questo limiti critico. Sarà allora possibile articolare in modo nuovo la millenaria triade dell’uomo, dello strumento e della società. Chiamo società conviviale una società in cui lo strumento moderno sia utilizzabile dalla persona integrata con la collettività, e non riservata a un corpo di specialisti che lo tiene sotto il proprio controllo. Conviviale è la società in cui prevale la possibilità per ciascuno di usare lo strumento per realizzare le proprie intenzioni.»
Nel 1972 il Club di Roma aveva pubblicato il rapporto pubblicato in Italia con il titolo I limiti dello sviluppo, che lanciava un allarme riguardo alle conseguenze che la crescita economica poteva avere sull’ambiente globale (https://viaitri.blog/2022/09/18/i-limiti-dello-sviluppo/). Ivan Illich sosteneva che la crescita dell’economia, e in particolare del consumo di energia, oltre una certa soglia provocava inevitabilmente l’aumento inaccettabile della disuguaglianza e la diminuzione della libertà.
di Massimo Leone
Ivan Illich, La convivialità, traduzione di Maurizio Cucchi, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1974. Prima edizione Oscar Saggi Mondadori, 1978.
Una sintesi efficace del pensiero di Ivan Illich si può leggere in: Vincenzo Rosito, Ivan Illich – Descolarizzazione, Iatrogenesi, Vernacolare, Convivialità, Pervertimento, DeriveApprodi, Roma, 2022.
Saggi di Ivan Illich sulla crisi ecologica, sul lavoro e sull’energia sono raccolti in Beyond Economics and Ecology – The Radical Thought of Ivan Illich, a cura di Sajay Samuel, Marion Boyars Publishers, London, 2013.