Spezzare le catene. Un lavoro libero tra centri commerciali e caporalato.

Città Nuova Editrice ha pubblicato una raccolta di testi elaborati da importanti testi­moni del caporalato in agricoltura, che contiene anche importanti riflessioni sui primi risultati della legge n. 199 del 2016, Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retri­butivo nel settore agricolo, dopo tre anni dall’approvazione.

Toni Mira, racconta nel suo contributo (Cosa ho visto) alcune delle storie più significa­tive incontrate nella sua attività di giornalista di inchiesta e inviato del quotidiano `Avvenire’. Jean Renè Bilongo, sindacalista della Flai-Cgil originario del Camerun, nel capitolo Il cammino del riscatto descrive i conflitti che hanno visti impegnati i lalavoratori delle campagne, per migliorare le condizioni di vita e di lavoro. Giuseppe Gat­ti, magistrato impegnato presso la Procura Nazionale Antimafia di Bari, racconta nel contributo Di fronte all’indicibile la sua esperienza di Pubblico ministero in provincia di Foggia e condivide le sue riflessioni su come si può condurre in modo più incisivo la lotta al caporalato sul terreno giudiziario. Carlo Cefaloni, redattore della rivista Città nuova, conclude la raccolta con un capitolo dal titolo Cambiare lo sguardo, che de­scrive le principali iniziative di contrasto al caporalato e al lavoro irregolare in agricol­tura, da parte delle istituzioni, dei sindacati, delle associazioni e delle imprese.

Le vicende del Lazio Meridionale ricorrono più volte nel libro. Toni Mira dedica am­pio spazio ai lavoratori indiani dell’Agro Pontino, come Balbir Nikah Singh, che ha ottenuto il permesso di soggiorno per motivi di giustizia (primo in Italia) dopo avere rotto l’omertà denunciando ai carabinieri l’imprenditore che lo sfruttava e minacciava. Si sofferma in particolare sulle vessazioni subite dalle lavoratrici la testimonianza di Gurmurkh Singh, presidente della Comunità indiana del Lazio.

Jean Renè Bilongo dedica alcune pagine alla mobilitazione dei lavoratori sikh nell’Agro Pontino, sostenuti dal sindacato Flai-Cgil e dalla cooperativa In Migrazione, emersa per la prima volta con l’importante manifestazione del 18 aprile 2016 a Latina. Il percorso di riscatto dei 30.000 sikh che vivono e lavorano nell’Agro, racconta Bi­longo, ha il suo epicentro nel Tempio Gurdwara di Sabaudia, che ospita le assemblee sindacali oltre a essere un punto di riferimento religioso.

Carlo Cefaloni prende in esame la filiera dei prodotti ortofrutticoli per evidenziare il meccanismo di formazione dei prezzi, dominato dalla forza della grande distribuzione, che contribuisce al dilagare del lavoro irregolare in agricoltura. In questo ambito dedi­ca qualche pagina al mercato ortofrutticolo MOF di Fondi e descrive il modo di opera­re di un anonimo commerciante all’ingrosso, che ha un ruolo di intermediazione tra i produttori e le centrali di acquisto della distribuzione organizzata. Questo argomento avrebbe forse meritato più spazio, ma il contributo di Cefaloni è dedicato soprattutto alle risposte, come la passata di pomodoro a marchio “Sfruttazero”, nata grazie a due associazioni pugliesi, e la Direttiva dell’Unione Europea Direttiva 2019/633 sulle pra­tiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare, che ha lo scopo tutelare le parti più deboli della filiera nei confronti della grande distribu­zione.

Giuseppe Gatti non parla del Lazio Meridionale, ma il suo contributo è ricco di prezio­se riflessioni su come contrastare in modo efficace il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Gatti sostiene che “sarebbe auspicabile la previsione di un meccanismo strutturato di collaborazione tra apparati inquirenti, prefetture, enti locali territoriali e associazioni di categoria … I1 punto fondamentale è quello di non lasciare il bracciante solo, prigioniero della paura di avere soltanto perso l’unica possibilità di lavoro che aveva. … In ogni caso, il contributo del lavoratore oggetto di sfruttamento deve essere pensato contestualmente a interventi di inclusione sociale e lavorativa che diano un segnale chiaro: la lotta allo sfruttamento lavorativo non toglie ma aumenta le possibilità occupazionali, perché potenzia la capacità occupazionale degli imprenditori onesti”.

Spezzare le catene. Un lavoro libero tra centri commerciali e caporalato, di Jean René Bilongo, Carlo Cefaloni, Giuseppe Gatti e Toni Mira. Prefazione di Gian Carlo Caselli, Città Nuova Editrice, Roma 2019.

Pubblicato in “Annali del Lazio Meridionale”, Anno XIX, n. 38, dicembre 2019.

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