La zavardella

La pietanza che commuove lo spietato critico Anton Ego nel film Ratatouille è appunto la ratatouille. Pietanza a base di verdure di stagione, prende vari nomi nelle diverse regioni che si trovano intorno al mediterraneo. Dalle mie parti si chiama zavardella.

Scriverne la ricetta è un controsenso. Pare che qualcuno affermi di prepararla con la ricetta di mia nonna Maria. Chi ha conosciuto nonna Maria sa bene che quasi mai seguiva ricette. Da brava amministratrice della casa e vedova con cinque figli, cucinava con quello che aveva a disposizione. Preparava la zavardella utilizzando sapientemente le verdure di stagione che trovava a prezzi più convenienti sulle bancarelle del mercato in viale Guglielmo Marconi (a pochi passi dalla sua casa all’angolo tra viale della Libertà e via Itri) o quelle che qualcuno le regalava (avendo magari ricevuto al momento giusto una crostata o una zuppa inglese).

Quindi preparate la zavardella con le verdure fresche che avete, magari quelle che sono avanzate, un po’ d’olio e uno spicchio d’aglio. Il bello di questa pietanza è proprio che ogni volta ha sapori diversi.

Slow Food cita la zavardella tra i piatti tipici della cucina del riciclo https://www.slowfood.it/slow-food-day-ecco-la-cucina-del-riciclo/

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