La scomparsa di Franco Leone mi ha sollecitato a rileggere il libro di Gaetano Carnevale dedicato al Circolo universitario di Fondi, di cui zio Franco fu il primo presidente.
Racconta Gaetano nella Premessa che all’inizio nessuno a Fondi prese sul serio quella «aggregazione di goliardi», perchè nessuno si era preso la briga di leggerne lo statuto «che presentava articoli e commi organici, vitali e lungimiranti». Non fu percepita dalla classe dirigente locale «la comune volontà di uscire fuori dai miasmi di un pantano socio-culturale quale era Fondi negli anni immediati del dopoguerra» che animava quel gruppo di giovani.
Le prime notizie riguardanti le sue attività nelle cronache locali risalgono al 1964, ma il Circolo universitario fu fondato nel 1963.
«A dirigere la complessa macchina organizzativa dell’organismo studentesco fu eletto, quale primo presidente, Franco Leone, affiancato da un comitato direttivo composto da Lello Addessi, Gaetano Carnevale, Velia De Santis, Alfredo Chiusano e Lucio De Santis.
Giovane intelligente, tollerante e imparziale seppe tenere fuori dal Circolo le animosità partitiche e le appartenenze alle varie classi sociali e alle “parrocchie” di diverse nature. Constatò che Fondi, a parte alcuni nomi di spicco, quali Giuseppe De Santis, Libero De Libero e Domenico Purificato, impegnati in altre aree geografiche e intellettuali “non aveva un’opinione pubblica ancorata alla cultura“. Le sporadiche iniziative individuali morivano rapidamente nell’indifferenza generale.
Leone e i suoi collaboratori del comitato direttivo si convinsero dell’utilità del Circolo, che dava la spinta a vedere una qualche luce proprio sull’arte dei suoi celebri compaesani. Tanto che i tre furono immediatamente coinvolti nelle tematiche che proponevano gli universitari per incidere in un tessuto cittadino fatto solo di laboriosità non sorretta del alcuna lungimiranza della politica.
Ma l’intuizione genuinamente democratica di Franco Leone fu l’apertura del Circolo a tutti i giovani di Fondi con o senza titoli scolastici.
Con meraviglia e soddisfazione la sfida fu vinta. Le conferenze, i convegni e i dibattiti su temi di comune interesse si rivelavano sempre più seguiti. “A partecipare erano più numerosi i giovani non studenti – ricorda Leone – che gli universitari o i professionisti della città.” Il coinvolgimento fu tale che “tutti mostravano l’orgoglio di appartenere al Circolo Universitario“.
Alla Premessa che apre il libro segue un capitolo dal titolo Cinquanta anni fa in cui il “Giornalista di parte” (come si definiva Gaetano Carnevale) tratteggia da par suo la società e le principali vicende storiche degli anni ’60 dello scorso secolo a Fondi, per definire il contesto in cui si svolse l’attività del Circolo Universitario. Particolare attenzione la dedica alla questione dell’istruzione.
«Le classi sociali subalterne, dal secondo dopoguerra, escogitarono anche loro la strada per far studiare i propri figli, mandandoli magari in seminari o collegi religiosi con lo scoperto proposito di strappare un titolo d’istruzione necessario a scalare qualche posizione sociale. Spesso almeno un componente delle famiglie numerose veniva obbligato a conseguire un diploma se non una laurea.
Ed è da questo allargamento dell’alfabetizzazione di massa, che esplode quella primavera socio culturale di Fondi agli inizi degli anni ’60.»
L’alfabetizzazione di massa e la crisi dell’agricoltura dovuta all’ampliamento dei mercati furono le premesse del «68 delle campagne» descritto e analizzato da Alfonso Pascale (https://www.alfonsopascale.it/index.php/il-sessantotto-delle-campagne/), che vide a Fondi il 3 febbraio del 1969 una delle sue più importanti manifestazioni.
Il primo fronte aperto dai giovani del Circolo Universitario fu proprio volto a chiedere l’istituzione di una scuola superiore. A Fondi infatti all’epoca erano disponibili, dopo le scuole medie, solo i due anni del Ginnasio. Una delegazione degli studenti di Fondi, formata da Luigi Parisella, Gaetano Carnevale e Sergio Rocchi, presso il Ministero della Pubblica Istruzione nel mese di ottobre del 1964 (era in carica il Governo Moro II, secondo geverno di centro-sinistra) fu ricevuta dai capi segreteria dei sottosegretari Caleffi (PSI) e Macrì (DC). La delegazione venne a sepere che “scuole superiori a Fondi non si istituivano perchè le amministrazioni provinciali e locali non mettevano a disposizione i locali necessari“. In meno di un anno a Fondi fu aperto il primo istituto superiore, l’Istituto Tecnico Industriale.
La terza parte del libro è costituita da una raccolata di articoli pubblicati in gran parte sul Messaggero a firma di Gaetano Carnevale, in cui sono raccontate le iniziative del Circolo universitario dal 1964 al 1970, quando esso va in crisi perchè diventa «una dipendenza di alcune sezioni partitiche della città, se non strumento di lotte interne ai partiti stessi».
Negli articoli troviamo molti nomi di protagonisti della politica a Fondi negli anni ’70 e ’80, come Franco Biasillo (eletto presidente del circolo nel 1969), Antonio Ciccarelli (delegato per la cultura), Luigi Di Biasio (delegato per il Cineclub e la Fisica, si manifesta già intellettuale poliedrico), Enzo Rotunno, Arcangelo Rotunno (delegato per le attività culturali e la biblioteca interna nel 1968 insieme a Gianni Pesiri), Riccardo Antonetti oltre al già menzionato Lucio De Santis. Purtroppo non abbiamo ancora una pubblicazione che racconti le vicende politiche di questi decenni a Fondi, in cui le amministrazioni di sinistra ebbero un ruolo importante nel colmare la grave carenza di infrastrutture che gravava sulla città e che furono caratterizzati da importanti manifestazioni come il Festival del Teatro Italiano, l’Handfest e le Feste dell’Unità.
Gli ultimi due capitoli del libro sono costituiti da una raccolta di Testimonianze e da un Elenco di 252 nomi di associazioni, associazioni e persone che ebbero rapporti con il Circolo universitario ENAL.
L’anno prossimo, in occasione del sessantesimo anniversario delle fondazione del Circolo Universitario, potrebbe essere utile ripubblicare il libro di Gaetano Carnevale, o almeno una parte di esso, per trasmettere il ricordo alle nuove generazioni.
Gaetano Carnevale. La primavera del 1963. Il Circolo universitario. 26 Lettere Edizioni, 2013.
Immagine in evidenza: la palazzina Leone all’angolo tra viale della Libertà e via Itri a Fondi, nel quartiere di Porta Roma, dove abitava da giovane Franco Leone.
Aggiungo due commenti pubblicati su Facebook da Adriana De Santis:
Credo ci sia un errore: nel direttivo c’ero io, non Velia ; e, se ben ricordo dalle accese discussioni, Enzo Bortone.
Ma rileggo: scomparsa di Franco Leone? Non ne sapevo nulla…mi spiace moltissimo. Dolce, pacato, grande armonizzatore di posizioni diverse, riservato, profondo nei rapporti. Nostro testimone di nozze. Ricordo che, nel ” tradizionale” corteo di nozze che da S. Maria concludemmo a v.le della Liberta’ , la nostra forte amicizia personale affianco’ me – sposa- e lui, testimone, liberamente, come in una passeggiata informale…. caro Franco!!!
Aggiungo un commento che mi ha inviato via WhattsApp Lucio De Santis:
Ti sei dimenticato un piccolo particolare.
Con fratello Franco, ci siamo cresciuti, nella parrocchia di santa Maria, con la guida del grandissimo uomo di cultura di don Gennaro Iovine e don Tullio.
Bravo, che lo hai ricordato ed a voi giovani, uno sprono a continuate le nostre battaglie.